di Giacomo Giossi, Domani, 19 agosto 2025
Spesso diciamo che ‘non ci sono più politiche per la casa’. In realtà è molto peggio di così: la politica non è scomparsa, ha cambiato obiettivo. Da strumento di garanzia dell’interesse collettivo, la politica è diventata sussidiaria di interessi privati, di mercato, finanziari. Ed è questo il motivo del ritorno della questione abitativa: alle politiche di stampo keynesiano si sono sostituite politiche neoliberiste che hanno promosso un nuovo modello non di produzione ma di estrazione di ricchezza, di estrazione di rendita attraverso l’attività edilizia e immobiliare, trasformando la casa in merce e le città in prodotti finanziari. É questo il ‘modello Milano’: una questione politica, prima che giudiziaria.
La casa è diventata un bene a ‘uso investimento’ con una funzione, quindi, sganciata da quella abitativa: un modo per fare soldi attraverso il semplice aumento dei valori immobiliari, aumento che si deve soprattutto a fattori di contesto e dunque a investimenti pubblici. Ma proprio la sostituzione del lavoro, come modo di produzione di ricchezza, con la rendita, ha prodotto quel divario tra salari (bassi) e costi abitativi (alti) alla radice della nuova questione abitativa, della concentrazione della ricchezza in sempre meno mani e del collasso del ceto medio, anche proprietario, in povertà.
Di questo e molto altro, a partire da L’Italia senza casa’ ho parlato con Giacomo Giossi per Domani.