L’iperturismo alimentato dai social media

L’esperienza turistica è essenzialmente di natura visiva, e la nascita dello sguardo turistico coincide con la nascita della fotografia, secondo il sociologo britannico John Urry. Con l’avvento dei social media, e soprattutto con Instagram, il ruolo delle immagini nel dare forma allo sguardo turistico ha compiuto un enorme salto di scala. La realtà si adegua alle immagini sui social diventando un fondale per i #selfie: dalle panchine giganti alle ruote panoramiche, le cose che segnalano luoghi attrattivi finiscono per diventare essi stessi attrazioni, sfondi per selfie, mentre il contesto scompare. L’oggetto dello sguardo infatti non è il paesaggio ma il #turista stesso. Di questo, dell’iperturismo alimentato dai social media, abbiamo parlato stamattina a Il Mondo, il podcast di Internazionale, a partire dal caso di #Roccaraso, un ‘caso di successo’ turistico che ha scatenato reazioni classiste e incoerenti, perché se pochi ci riescono, tutti ci provano: tutti vogliono la #visibilità.

Ne ho parlato con Claudio Rossi Marcelli a Il Mondo, il podcast di Internazionale.

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Sarah Gainsforth

Sarah Gainsforth è saggista e giornalista freelance, scrive di casa e abitare, di turismo e gentrificazione, di politiche abitative e di trasformazioni urbane. Collabora con Internazionale e Il Manifesto. Il suo ultimo libro è L’Italia Senza casa, Politiche abitative per non morire di rendita (Laterza, 2025). Vive e lavora tra Roma e Goriano Valli.