La cosiddetta “crisi dei rifugiati” inizia nel 2011 quando scoppia la guerra civile in Siria e le richieste di asilo in Europa aumentano fino a 300mila, toccando quota 400mila l’anno successivo. Il picco massimo si ha nel 2015 con 1,3 milioni di richiedenti asilo. Nel 2017 il numero crolla vistosamente, scendendo a 700 mila richieste.
È vero che l’Italia accoglie più richiedenti asilo di altri paese Europei?
No, non è vero. La gran parte delle richieste di asilo è concentrata in Germania e negli altri Paesi del centro-nord Europa. Nel solo 2015, la Germania ha accolto 745mila domande di asilo, quasi il doppio di quante ne ha ricevute l’Italia dal 2011 al 2017.
É vero che l’Italia è stata lasciata sola?
No. Anche dal punto di vista relativo, se confrontiamo il numero di richieste di asilo con la popolazione residente, scopriamo che l’Italia è solo al diciottesimo posto con 8 richiedenti asilo ogni mille abitanti, al di sotto della media europea di 9,75. La Svezia ne ha 42 ogni mille. Malta, che negli ultimi giorni è stata insultata dal governo italiano, ha ricevuto 28 richiedenti asilo ogni mille abitanti.
È vero che in Italia è in corso «un’invasione»?
No. Neanche dal punto di vista dell’immigrazione generale, includendo sia i richiedenti asilo che persone straniere con un diverso status giuridico, la situazione non sembra preoccupante. La Germania ha avuto nel 2016 una pressione migratoria più di tre volte superiore e nel 2015 sette volte superiore a quella italiana.
Infatti, nel primo trimestre del 2018 le richieste di asilo in Italia sono diminuite del 49,89% rispetto al primo trimestre del 2017. In quell’intervallo, le richieste d’asilo in Italia sono praticamente crollate. Mentre dal 2011 – inizio della guerra in Siria – al 2017, i richiedenti asilo in Europa sono diminuiti della metà.
Per quanto riguarda il rapporto tra la popolazione residente nata all’estero, anche in rapporto alla popolazione residente italiana, l’Italia è al 23esimo posto.
