Abitare Stanca

La casa: una storia politica

Abitare Stanca

Spazio di vita e di riproduzione sociale, la casa è anche, sempre di più, una merce. La promozione della proprietà di massa è stata il fulcro della rivoluzione conservatrice che ha schiacciato le lotte sociali e cancellato le politiche urbanistiche e abitative del Secondo dopoguerra; è stata uno strumento di creazione di consenso e di un’egemonia culturale che ha reso possibile presentare come ‘naturali’ gli interessi di una minuscola parte di popolazione: quella più ricca. Il repertorio di argomenti usati per legittimare questa operazione – fatto di ‘valorizzazione’, ‘miglioramento’, ’efficienza’ e ‘modernizzazione’ – viene da molto lontano. Rico- struendo i percorsi familiari e i fatti storici, passando attraverso nazioni e città diverse, l’autrice di questo saggio mette assieme i tasselli che hanno composto il quadro del- la situazione abitativa all’inizio del nuovo millennio, dipingendo uno scenario contemporaneo in cui, contrariamente a quanto ci viene raccontato, il problema della casa non riguarda solo ‘gli ultimi’: riguarda una visione di società.

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Recensioni

"In Abitare stanca, La casa: un racconto politico, Sarah Gainsforth riorganizza i temi consueti della sua analisi urbanistica e abitativa sotto l’inedito profilo di un romanzo familiare"

— Augusto Illuminati
DinamoPress

"Gainsforth utilizza come cardine del testo la storia di sé e delle proprie origini, ibridando la forma del saggio con il romanzo familiare"

— Alessandro Mantovani
Il Foglio

"noi homo sapiens siamo l’unica specie vivente che ha pensato la casa come una merce, ovvero il frutto di un privilegio"

— Andrea Staid
Il Tascabile

“La rendita non durerà in eterno. Esiste via d’uscita alla mercificazione dell’abitare? L’intervista a Sarah Gainsforth.”

— Elisa Brunelli
Salto Bz

"L’originalità del libro è quella di ripercorrere le politiche sull’abitare a partire dal proprio vissuto familiare e quindi da un po’ di biografia".

— Salvatore Cannavò
Il Fatto Quotidiano

"Sarah Gainsforth fotografa con coerenza e scrupolosità la condizione disperante in cui versano le città moderne, le costruzioni che ne fanno parte e i soggetti che le occupano, o vorrebbero occuparle"

— Gaia Tarini
Minima et Moralia

“Abitare stanca”, edita da effequ, è un reportage sulla situazione abitativa attuale nelle grandi città italiane

— Letizia Giangualano
Alley Oop, Il Sole 24 Ore

"Il risultato di questo riportare la Grande narrazione ad una dimensione domestica e ai suoi meccanismi più minimi è quello di renderla più aggredibile, di mostrarcene le crepe, e di restituirci in qualche modo la capacità di rovesciarla".

— Filippo Tantillo
Che Fare

"È una sorta di grande inchiesta il cui primo pregio è parlare di case a tutti, tema oggi meno frequentato di quanto non fosse in passato".

— Cristina Bianchetti
L’indice dei libri del mese

"Seguendo un doppio percorso personale e storico, Sarah Gainsforth ricostruisce nel suo libro le trasformazioni urbane e abitative degli ultimi anni. Il quadro che emerge mette in rilievo le profonde diseguaglianze sociali che l’attuale situazione abitativa comporta"

— Eleonora Musino
Filosofemme

"Nel condividere lucidamente le sue ricerche Sarah Gainsforth ci ricorda che la casa è, per l’appunto, un racconto politico, e come racconto può avere le sue involuzioni e le sue derive, ma anche inventare un nuovo linguaggio"

— Anna Maniscalco
Limina Rivista

Sarah Gainsforth

Sarah Gainsforth è saggista e giornalista freelance, scrive di casa e abitare, di turismo e gentrificazione, di politiche abitative e di trasformazioni urbane. Collabora con Internazionale e Il Manifesto. Il suo ultimo libro è L’Italia Senza casa, Politiche abitative per non morire di rendita (Laterza, 2025). Vive e lavora tra Roma e Goriano Valli.